Combattere il fuoco con il fuoco: la Guerra ibrida nel pensiero strategico cinese

L’escalation di Mosca con l’invasione dell’Ucraina ha rifocalizzato l’attenzione del mondo sulla guerra iniziata nel 2014 con l’annessione russa della Crimea e con la guerra per procura contro Kyiv nell’est dell’Ucraina. Il successo in Ucraina della Russia nel 2014 e le interferenze russe nelle elezioni delle democrazie occidentali, rivelarono una nuova forma di guerra che la Russia stava sperimentando: la Guerra ibrida. Un termine che è comunemente usato ma è spesso solo vagamente compreso.

L’Esercito Popolare di Liberazione Cinese (Epl) ha recentemente iniziato a diffondere nella propria base una sua definizione della Guerra Ibrida, pubblicando una serie di articoli sul suo giornale ufficiale. Gli articoli non sono le prime pubblicazioni sul tema della Guerra Ibrida, ma questa serie è significativa per la sua organicità. La successione di articoli che il problema è stato studiato dall’intero Epl, e rappresenta l’esposizione più autorevole della concezione dell’Esercito cinese sulla Guerra Ibrida finora pubblicata.

Competizione egemonia, la guerra politica e le campagne ibride

La Commissione Militare Centrale, il Partito Comunista Cinese (Pcc), l’Esercito Popolare di Liberazione Cinese e gli apparati della Repubblica Popolare Cinese (Rpc) sono impegnati da anni nella definizione teorica, nell’articolazione operativa e nella comunicazione pubblica di una propria definizione della Guerra ibrida, con una serie di documenti pubblicati sui loro organi ufficiali. I primi documenti indicano che l’Epl concepisce la Guerra ibrida come è comunemente definita fuori dalla Repubblica popolare della Cina, ma sottolineano anche come la Guerra ibrida sia, attualmente, il modo in cui gli Stati, in particolare le Grandi Potenze, si impegnano nei conflitti e che le attuali capacità della Rpc di difendersi da minacce ibride non sono adeguate. Le pubblicazioni considerate evidenziano come la lezione della guerra Russo-Ucraina suggerisce che la stessa Guerra ibrida sia il modo più efficace per combattere una Guerra ibrida. Questa analisi implica che la Cina deve al più presto diventare più efficiente nella conduzione di una Guerra Ibrida per contrattaccare le minacce ibride. Gli Alti Comandi dell’Esercito credono che, attualmente, la Rpc sia di fronte a gravi minacce ibride da parte degli Usa e dei suoi alleati. Pechino, quindi, potrebbe essere costretta a combattere “fuoco con il fuoco”, ovvero condurre una campagna di Guerra Ibrida da sola contro i suoi avversari1, oppure costruendo una rete di alleati, come quelli attualmente in campo (Russia, Iran, Corea del Nord) con i quali attuare la Guerra ibrida globale, nidificata nei contesti regionali. Quello europeo con la guerra russo ucraina, quello Medio Oriente, con la guerra di Israele contro l’Asse della resistenza, sotto la regia iraniana, quello dell’Estremo oriente, con le minacce della Corea del Nord e con Pechino direttamente impegnato nella gestione della crisi di Taiwan e del contrasto della libertà delle rotte nel Mar cinese meridionale.

A questo scenario globale si aggiunge un nuovo dominio della guerra come minaccia alla mente e ai corpi delle popolazioni avversarie attraverso la produzione di droghe: la guerra del Fentanyl, che negli Stati Uniti2 è già oggi responsabile di centinaia di migliaia di morti.Il confronto in corso non lascia fuori lo scacchiere africano dove l’asse delle autocrazie (segnatamente la Russia con le milizie della Wagner, la Cina con i supporti finanziari e tecnologici e l’Iran con le infiltrazioni islamiste) stanno giocando una cruciale partita per l’egemonia. La suggestione Bergogliana della Terza Guerra Mondiale a pezzi vede solo la diffusione caotica della violenza, ma non coglie, o non vuole cogliere, il punto essenziale del quadro che si sta delineando: la violenza, per diventare guerra, ha bisogno di un soggetto politico con volontà egemonica. Quella stanno attuando, in questa fase, le potenze dell’Heartlan o dell’asse delle autocrazie.

Quello che potrebbe essere il contesto geopolitico del secolo attuale, ovvero un rinnovato confronto esistenziale tra Hearthland e Rimland, terra contro mare, autocrazie contro le società aperte, resta sullo sfondo di questa riflessione. In questa sede ci proponiamo di analizzare come si vanno strutturando le idee strategiche sulla guerra nel tempo attuale nel mondo cinese.

La definizione di Guerra Ibrida

Attualmente il termine di Guerra ibrida non è usato come lo fu originariamente. Nel 2005 il termine fu coniato per definire una forma di conflitto nel quale un attore combina tattiche e tecniche sia di forze regolari sia di forze irregolari, inclusi terroristi e anche gruppi criminali. Il concetto serviva principalmente ad evidenziare come l’Esercito Usa si sarebbe potuto trovare, in futuro3, a dover rispondere a una tattica avversaria che non sarebbe stata necessariamente conforme alla sua identità di forza regolare o irregolare, e che anche le loro forze convenzionali avrebbero probabilmente potuto applicare i metodi della guerriglia contro avversari in una campagna di antiterrorismo globale, insistendo particolarmente sulle tecniche di disinformazione e guerra psicologica. Comunque, l’origine della Guerra Ibrida è spesso ricondotta al Capo di Stato Maggiore Russo Valery Gerasimov4, a cui è accreditata con la formulazione di «Dottrina Gerasimov» della Guerra Ibrida in un articolo del 2013. L’articolo di Gerasimov sembrò un presagio dell’azione della Russia contro l’Ucraina nel 2014 e contro gli USA e le altre democrazie negli anni seguenti. Gerasimov, nella sua definizione, fornì agli osservatori Occidentali una nuova rubrica sotto la quale categorizzare le «misure attive» post-Sovietiche della Russia. Conseguentemente, nell’uso comune il termine ‘Guerra ibrida’ è diventato sinonimo di guerra politica. 

La confusione tra guerra ibrida e politica è stata probabilmente facilitata dalla loro comune enfatizzazione dell’informazione e della narrazione, ma i due concetti sono differenti. Intanto, i loro scopi erano differenti: la Guerra ibrida era considerata la modalità con la quale l’attore più debole avrebbe affrontato in modo più efficace l’avversario più forte in guerra, non come un modo in cui uno Stato può influenzare o sovvertire un altro in tempo di pace. Inoltre, mentre la Guerra ibrida era distinta per la combinazione dei metodi con la quale veniva condotta, la guerra politica era distinta non dai metodi non militari o non violenti, ma dal suo principio limitativo per il quale l’azione non deve oltrepassare la soglia della guerra aperta. Quindi, azioni violente portate da forze armate sono teoricamente possibili in una guerra politica, ma non possono essere dichiarate esplicitamente, possono essere attuate in una «zona grigia» tra la pace e la guerra interstatale. Incidentalmente, le «operazioni in zona grigia» dislocano la guerra politica in un contesto che meglio trasmette gli scopi dell’azione e i principi limitativi della guerra politica.

Le analisi iniziali della Guerra Ibrida dell’Esercito Popolare di Liberazione

Due settimane dopo l’invocazione della rivoluzione armata da parte dell’opposizione politica in Venezuela nell’aprile del 2019, il Liberation Army News pubblicò un articolo sulla Guerra Ibrida che apparve nel Forum Militare. L’articolo a quattro mani di Chen Hanghui e Deng Xiumei fu pubblicato nella colonna speciale «Ricerca di Affari militari, Ricerche di guerra, e ricerche sulla condotta della guerra» e fu il primo articolo apparso sui media del Epl che introduceva la Guerra Ibrida fuori dal contesto degli eventi correnti per analizzarlo concettualmente. Gli autori non definiscono sinteticamente la Guerra Ibrida, ma la caratterizzano in linea con la sua accezione popolare. Per loro il carattere ibrido della Guerra risulta dalla combinazione di forze e metodi regolari e irregolari, così come la combinazione di mezzi militari e non militari e armi tecnologicamente elementari ed avanzate. Spiegano che le forze regolari dello stato possono equipaggiare, addestrare e cooperare con forze irregolari, ma sembrano escludere l’idea che le forze regolari possano usare esse stesse metodi irregolari. In ultimo si focalizzano sulle misure attive, dando alla Guerra Ibrida un profilo che è indistinguibile dalla guerra politica. Hanghui e Xiumei argomentano che tre caratteristiche della Guerra Ibrida sono nuove e per questo la distinguono in una nuova forma di Guerra totale “basata sugli effetti”. Questo significa che come la Guerra Totale essa mobilita tutti i mezzi dello stato, ma diversamente dalla forma tradizionale, la Guerra Ibrida privilegia i mezzi non militari e li impiega per effetti sovversivi in politica, non per produrre risultati sul campo di battaglia, ma nell’ordine del “vincere senza combattere” o per “vincere con piccoli scontri”. Diversamente dalla Guerra tradizionale, nella quale l’esercito nemico è sconfitto in battaglia, la Guerra Ibrida rende inabile l’esercito nemico usando “quinte colonne” e “operazioni informative che diffamano le autorità di governo di un paese nemico e, in particolare, le sue agenzie di sicurezza” per ovviare la necessità di sconfiggere militarmente il nemico. Questo è possibile perché la Guerra Ibrida “si focalizza sui mezzi dell’informazione per formare l’opinione pubblica, per orientare le volontà del popolo e per affermarsi il dominio cognitivo”. 

Il Conflitto egemonico oltre la soglia nucleare5

Un altro tema emerge dagli articoli della serie: la Guerra Ibrida si sviluppa in risposta alla “Mutua Distruzione Assicurata”. Come hanno scritto Chen Hanghui e Deng Xiumei, in questa era post nucleare, il modo migliore per ottenere la vittoria è diventato il controllo non l’uccisione e la mutilazione. E affermavano anche che la Guerra Ibrida abilita gli Stati a eludere il confine della soglia nucleare, iniettando una nuova opzione nel conflitto tra le Grandi Potenze. 

Questo implica che la Guerra Ibrida sia principalmente una modalità del conflitto tra le Grandi Potenze. I due studiosi inoltre hanno sottolineato che la Russia ha dimostrato che la Guerra Ibrida non è solo una tattica asimmetrica della debolezza, ma è anche diventata un efficace strumento della forza6. In altri articoli, Wang Xiangsui, famoso in occidente per il suo saggio «Guerra senza Limiti7», si focalizzò sulle origini della Guerra Ibrida invece che sul concetto stesso. Ricapitolò accuratamente le concezioni originali della Guerra Ibrida, ma la caratterizzò con l’affermazione che “essa rompe i confini tra i domini, combinando ed impiegando molti tipi di mezzi per raggiungere gli obbiettivi della guerra”. Xie Lei, in un successivo articolo introdusse la formulazione di una strategia di Guerra Ibrida di contrattacco, classificandola come una guerra non dichiarata: i Paesi impegnati inizialmente non si sarebbero rivelati per un certo periodo di tempo e non avrebbero condotto mobilitazioni su larga scala, avrebbero mirato a distruggere la politica, l’economia e la visione culturale del nemico, usando le pressioni diplomatiche, le sanzioni economiche, l’invasione dell’informazione per accelerare il processo stile valanga di distruzione del nemico. Sebbene l’articolo di Xie non indicasse come il Epl avrebbe dovuto di affrontare la Guerra Ibrida, suggerisce una preoccupazione, per l’Esercito ritenuto ancora non pronto a confrontarsi con le sfide della Guerra Ibrida e, forse, che l’Epl avrebbe dovuto dire di più.

Queste riflessioni sono ancora preliminari per una definizione cinese di Guerra ibrida, ma suggeriscono che nell’Esercito cinese c’era preoccupazione perché non si sentiva ancora pronto per le sfide che essa portava, o almeno questa poteva essere la narrazione che l’Esercito intendeva trasmettere pubblicamente.

Una prima definizione di Guerra Ibrida

Sempre sul National Army News, Gao Wei8 nel gennaio del 2020 articolò la prima definizione sintetica di Guerra Ibrida come un atto unificato e coordinato di guerra che è condotto a livello strategico, impiegando mezzi politici (opinione pubblica, diplomazia, legge, etc) economici (guerra commerciale, guerra energetica, etc),militari ( guerra di intelligence, guerra elettronica, operazioni speciali) ed altri mezzi del genere attraverso più identità [attori] di guerra per raggiungere scopi certi. La definizione di Gao fondamentalmente ridefinisce la Guerra Ibrida come Guerra politica. Nella versione occidentale la Guerra Ibrida originariamente focalizzava i livelli operazionali e tattici della guerra, non il livello strategico, che era generalmente visto come il regno politico del conflitto tra gli Stati. La via cinese, enfatizzata da Gao, vede la Guerra ibrida come attività dello Stato che è la principale “entità della guerra” e non viene più tenuto in considerazione l’ammonimento di non superare la soglia della guerra aperta. Nell’era contemporanea la minaccia dell’arma nucleare limita l’uso delle forze armate convenzionali su larga scala; la globalizzazione aggrava e guida i moderni conflitti ad estendersi in domini non tradizionali della guerra; lo sviluppo dell’alta tecnologia porta il metodo della lotta ad espandersi attraverso i domini con molteplici mezzi; inoltre le restrizioni all’uso della forza, l’espansione dei diritti garantiti della legge internazionale spingono il modello della Guerra Ibrida a diventare un’opzione importante. In altre parole, la Guerra Ibrida è un mezzo con cui lo Stato si impegna nel conflitto senza superare la soglia della guerra dichiarata. L’articolo di Gao non arricchisce la definizione di Guerra Ibrida. Il suo contributo è tutto nella definizione sintetica del concetto.

Verso una completa descrizione della Guerra Ibrida

Appropriatamente Xu Sanfei inizia il suo primo articolo sullo stesso tema affermando semplicemente che la Guerra Ibrida si riferisce ad un atto di guerra che è condotto a livello strategico, che impiega contemporaneamente mezzi politici, economici, militari, diplomatici, comunicativi e legali. Una guerra dove i confini sono sfuocati, dove le forze sono più diverse, dove le forme sono più mischiate, dove le regolazioni e i controlli sono più flessibili e dove gli obbiettivi sono più nascosti.

Xi tracciò le origini della Guerra ibrida nel contesto della strategia nucleare della MAD. Secondo la teoria cinese, la minaccia atomica aveva reso le probabilità di una guerra su larga scala, o anche una guerra nucleare, tra le maggiori potenze molto basse e anche quelle dell’uso delle forze armate convenzionali su larga erano di fatto limitate. La globalizzazione aveva ulteriormente aggravato questa situazione, ma aveva contemporaneamente esteso il problema della sicurezza a nuovi domini non tradizionali. Lo sviluppo dell’alta tecnologia interconnetteva i domini tradizionali con i nuovi e ne moltiplicava i metodi dello scontro e dei mezzi, mentre le restrizioni delle leggi internazionali spingevano il metodo di Guerra ibrida a diventare un’importante opzione.

La Guerra Ibrida era diventata un’opzione importante, una risorsa primaria, nel conflitto tra le grandi potenze, per due ragioni. La prima, perché usava metodi che consentivano agli Stati di acquisire i loro obbiettivi all’interno dell’uso limitato della forza. Il modello di Guerra Ibrida comprendeva, quindi, metodi come le restrizioni commerciali, le pressioni politiche, le sanzioni economiche, i cyber attacchi, l’indirizzamento delle opinioni pubbliche, e le intimidazioni psicologiche, in cui le distruzioni materiali e i danni collaterali sono relativamente assenti. Questo aveva aperto il sentiero per le grandi potenze per condurre la guerra sotto la minaccia nucleare e in condizioni di interdipendenza economica. Che la Guerra ibrida tra le grandi potenze possa essere pensata come possibile e accettabile dipende dal fatto che l’acquisizione dell’obbiettivo strategico del conflitto possa essere raggiunto senza eccessive distruzioni fisiche e danni collaterali, ed anche perché il suo essere indiretta e a lungo temine la rende difficile riconoscerla come atto diretto e ostile di uno Stato, scrive Xu, indicando però che gli Stati sono gli attori primari in questa concezione della Guerra ibrida. Infatti, sempre secondo Xu, la prassi dimostra che la Guerra Ibrida è non solo una strategia asimmetrica il cui uso rafforza i deboli, ma può anche diventare un importante metodo per il conflitto strategico tra i forti9. Inoltre, Xu enfatizzava la necessità del supporto del potere militare nella Guerra Ibrida. Le operazioni di Guerra Ibrida possono richiedere che una forza militare convenzionale debba esercitare azioni nelle zone grigie, ma queste azioni sono fortemente rischiose. Nella strategia cinese si va rafforzando la visione che la Guerra Ibrida comprende quella politica, diplomatica, dell’opinione pubblica, economica, della sovversione e quella militare. Infatti, Xu afferma che la Guerra politica è una “manifestazione dell’essenza della Guerra Ibrida”. Definisce la Guerra politica come una forma di lotta non armata che, sulla base di una strategia politica, integra e impiega risorse e strumenti economici, culturali, diplomatici, legali ed altri, per acquisire influenza o produrre cambiamenti fondamentali sul sistema politico del Paese obiettivo e sul suo sistema decisionale strategico.

La Guerra Politica di Xu si manifesta come l’essenza della Guerra Ibrida, perché ne comprende gli elementi. Xu scrive cha la Guerra Diplomatica è il principale veicolo della Guerra Ibrida, il suo scopo è di forzare il Paese obbiettivo a sottomettersi con l’esercizio di pressioni o con sanzioni e blocchi diplomatici per tagliare le risorse, la vitalità e l’influenza del paese oggetto dell’attacco. Identificò anche la Guerra per l’opinione pubblica come principale via della Guerra Ibrida: il controllo, la manipolazione e la presa di vantaggio in vari strumenti di orientamento dell’opinione pubblica sono le armi ideate per sopprimere un avversario e vincere nell’opinione pubblica.

Nella sua lettura della Guerra Ibrida, come strategia aggressiva esercitata dagli Usa e dall’Occidente, classifica “La Guerra Economica come mezzo chiave”, che taglia via la base economica del Paese obbiettivo, ritarda il suo sviluppo, attacca le sue forniture, con lo scopo fondamentale di confezionare panico economico, fiaccare le basi materiali e portare la sua economia al collasso. La “Guerra di sovversione” è anch’essa una forma speciale della Guerra Ibrida, dove l’aggressore costituirà una quinta colonna semi militarizzata che supporterà le opposizioni all’interno dei confini del Paese oggetto dell’azione e, quando il tempo sarà maturo, fornirà personale, addestramento, armi, equipaggiamento, guide operative e utilizzerà campagne di denigrazione delle autorità di governo (in particolare le sue forze armate e le agenzie di sicurezza) per portare il caos nelle funzioni guida del Paese. Da qui potrà poi rovesciare le autorità di governo, demolire il sistema vigente e controllare il potere politico e la linfa vitale dell’economia. Quando necessario poi potrà occupare il territorio in nome di una missione di peacekeeping.

L’elemento finale della Guerra Ibrida di Xu è la “Guerra militare”, che è identificata come supporto basico della Guerra Ibrida. La Guerra Militare fornisce il supporto strategico a quella politica, economica, diplomatica, della pubblica opinione ed altri mezzi non militari. Le forze militari anche non impegnate in guerra aperta, pur non escludendo limitate azioni dirette, sono necessarie per accelerare l’acquisizione dei risultati della guerra e rappresentano il retroterra strategico delle altre forme della Guerra Ibrida. Quest’affermazione sembra incompatibile con il principio limite della Guerra Politica, ma Xu immediatamente chiarisce quello che significa ‘azione militare diretta’: dice che la Guerra Ibrida è in larga misura un conflitto che impiega mezzi non militari e che le forze militari convenzionali usualmente giocano solo un ruolo ausiliario, ma è solo in una situazione in cui il loro non uso potrebbe compromettere l’acquisizione degli obbiettivi finali che esse possono essere impiegate. Ma il loro ruolo principale è di supporto a quinte colonne istillando e rafforzando le loro capacità di intervenire per condurre i necessari interventi armati.

Catalogando la Guerra ibrida dell’Occidentale e gli interventi americani in posti come la Siria e precedentemente in Yugoslavia, intrinsecamente aggressivi, aggiunge che questa attività militare aperta è spesso condotta sotto la bandiera della protezione dei civili, indossando il mantello della così detta legalità. Quindi, con Guerra militare Xu non cambia la prevalente comprensione dell’Esercito cinese della Guerra ibrida come Guerra Politica. Infatti, i suoi scopi sembrano enfatizzare la possibilità che la Guerra ibrida non escluda la violenza e i mezzi militari. 

Esempi e minacce straniere della Guerra Ibrida

L’importanza dello studio del concetto di Guerra ibrida era dettata dallo sviluppo naturale delle nuove forme del conflitto nel modo globalizzato post-bipolare e dei nuovi confini della «soglia della guerra» come importante opzione nel conflitto tra le grandi potenze.  Questo implicava anche l’analisi delle supposte applicazioni della Guerra Ibrida degli Usa. Rispetto a questo tema, gli autori seguono la teoria di Gerasimov spiegando che essa rappresenta un’inevitabile e incombente minaccia per la Cina. La Guerra Ibrida americana è intrinsecamente una minaccia, mentre la Guerra Ibrida di altri Paesi stranieri è l’esemplare contro risposta. Il Pcc continua a rappresentare l’America nel mondo globalizzato come l’egemone che continua ad imporre la sua primazia con l’uso spregiudicato di tutti i mezzi della nuova guerra. Questa posizione è stata illustrata in un recente articolo nella sezione internazionale del Chinese National Defense News10. L ’autore dell’articolo, Zhou An11, scrive: «A lungo prima che fosse stabilita la teoria della Guerra Ibrida, gli Usa già impiegavano i metodi della Guerra Ibrida, cercando una posizione egemonica nel mondo e attaccando gli avversari. Per esempio, esportarono l’evoluzione pacifica [la sovversione pacifica] del campo socialista attraverso la strategia della pressione per la diffusione della democrazia e dei diritti umani, una strategia dell’espansione economica del capitale, una strategia di infiltrazione culturale ed ideologica ed altri di questi mezzi. Gli Usa sono dietro quasi tutti gli scontri, il caos, il panico economico e le crisi nell’ambito mondiale». Secondo l’Epl, l’Esercito americano già con il concetto «di battaglia multi-dominio» (il predecessore di Operazione congiunta di tutti i domini) incarna la Guerra ibrida e la nuova strategia «Cavallo di Troia12» che usa infiltrazioni coperte e quinte colonne per disintegrare gli avversari.

Sempre secondo questa narrazione cinese, gli Usa conducono la Guerra diplomatica controllando le Nazioni Unite e altre organizzazioni globali e regionali, la Guerra sull’opinione pubblica con notizie appositamente stabilite e organizzazioni di propaganda per confezionare pretesti per il conflitto e per ingannare il pubblico o indirizzare il morale e avere il supporto pubblico. Per la Guerra di sovversione, invece, gli Usa impiegano un team della Central Intelligence Agency (Cia) specializzata nella costruzione di quinte colonne in Paesi obbiettivo e le organizzazioni economiche e non governative che hanno innumerevoli legami con il governo Usa. Queste organizzazioni forniscono il supporto materiale alle opposizioni dei Paesi bersaglio, aiutando gli Usa a confezionare problemi economici, sociali, e politici. Negli stessi scritti, invece, la Russia è ritratta come una vittima della Guerra ibrida americana e non come il primo Paese ad utilizzarla su larga scala contro l’odiato e decadente occidente. Secondo l’autore gli Usa hanno iniziato la Guerra Ibrida contro la Russia, adottando sanzioni economiche e supporto economico, politico e militare egli avversari e portando sostegno alle rivoluzioni colorate e ad altre manifestazioni per erodere incessantemente il buffer strategico, zona cuscinetto, tra la Nato e la Russia. E continuato a restringere lo spazio strategico della Russia, con l’adesione alla Nato di Norvegia e Svezia, per accerchiarla completamente.

Sempre secondo l’autore, L’Ucraina, oggi, è costretta a sopportare il peso della Guerra Ibrida americana contro la Russia. Gli Usa e i suoi alleati hanno incitato l’intenso malcontento delle masse ucraine e minacciato il governo con le sanzioni, mentre segretamente hanno infiltrato e convinto l’esercito ucraino a cambiare schieramento, rovesciando il governo pro-russo e portando l’Ucraina nell’instabilità. 

La stessa analisi è stata presentata in un altro articolo pubblicato nella sezione internazionale del Chinese National Defense News13

Quindi la loro narrazione vuole presentare l’invasione russa dell’Ucraina e l’annessione della Crimea e delle province dell’est dell’Ucraina come una Guerra ibrida di Contro-risposta14. Insomma, la Russia ha applicato quello che ha imparato dell’America. Il trucco per prendersi la Crimea e il supporto delle forze nell’Ucraina dell’est sono la risposta per mettere in difficoltà gli Usa e i suoi alleati. L’uso dell’immigrazione illegale da spingere in Europa fatto dalla Bielorussia viene esaltato come un gioco intelligente. Anche questo, per gli analisti dell’Esercito popolare di liberazione, era una lezione da apprendere dall’esperienza della Russia per contrattaccare le gravi sfide e le minacce che sono portate dai Paesi occidentali, dei quali gli Usa sono il leader. 

“Confezionare guai a chi confeziona guai”15

La principale lezione che i cinesi traggono dalla vicenda è che nella Guerra ibrida la migliore difesa è una buona offesa. Mentre per formulare una perfetta ed efficace contro strategia per rispondere alla Guerra Ibrida a livello nazionale, ritengono che uno non deve essere solo capace di risolvere abilmente i guai che l’avversario ha confezionato, ma deve anche confezionare guai per quelli che confezionano guai. Gli esempi russi a sostegno di questa tesi sono decisamente offensivi. La Russia ha adottato molti tipi di inganni strategici e misure di deterrenza e ha lanciato guerre legali, psicologiche e dell’opinione pubblica per ottenere vantaggi i tipi di mezzi d’informazione; ha rapidamente e segretamente schierato forze per operazioni speciali; ha organizzato milizie e ha fermamente mantenuto l’iniziativa; ha esibendo la sua prontezza a combattere la guerra. La Russia infine ha ottenuto la sua vittoria militare senza versare sangue e acquisito la Crimea.

Partendo dalla teoria che la Guerra ibrida è una minaccia per ogni cosa (dalla sicurezza politica e territoriale a quella culturale, fino alla sicurezza ecologica), l’immediata risposta da adottare è la costruzione di un sistema di prima allerta per le minacce, in grado di scrutinare in tempo reale tutte le informazioni con i sintomi della Guerra ibrida su ogni dominio e ogni fronte. Con l’organizzazione combinata di strutture del potere nazionale, delle organizzazioni sociali e anche degli individui, è possibile costruire un network di prima allerta e una singola struttura centralizzata di comando per coordinare la risposta. La rete di prima allerta è innanzitutto un bastione della sicurezza ideologica. Poiché un avversario che lancia una campagna di Guerra ibrida cerca di causare divergenze ideologiche, il più basico mezzo di risposta è quello di stabilire per il proprio Paese un sistema mainstream di ideologia e di valori, per promuovere il patriottismo e condensare la volontà del popolo e garantire la stabilità nazionale e del sistema sociale, così come quello della coscienza pubblica. L’ossessione del Pcc è mantenere l’iniziativa e la parola, ovvero il potere della narrazione, all’intero spettro del dominio cognitivo e dell’informazione. L’esempio Russo che essi utilizzano è molto concreto, legato all’importanza che Mosca dà all’educazione patriottica della gioventù, che Putin enfaticamente ha enunciato nel 2020: il patriottismo è la sola possibile ideologia della società moderna. La prima mossa per contrastare possibili attacchi ibridi è quindi garantire la pietra angolare della stabilità del sistema, che è la compattezza ideologica, con un incremento della sorveglianza e uno stringente controllo sulla società. A questo fine si raccomanda di espandere la milizia, estendendo l’età della restrizione in servizio e implementando gli incentivi, in modo che le persone forniscano una rete di sicurezza in tutto il cammino della vita, unendosi alla milizia per costruire un firewall – muro di fuoco – che dovrebbe garantire la sicurezza dell’informazione. Sul tema del controllo e della difesa dell’ortodossia ideologica, Pechino ha promosso il National Security Outlook sin dal 2014, che lega quasi ogni aspetto degli affari domestici della Cina, incluse la cultura e l’ecologia, insieme con la sicurezza internazionale in una visione olistica. Sebbene il concetto di Guerra Ibrida o politica sia semplice da definire, è ancora impossibile comprendere perché il principio limitativo della Guerra politica non sia così limitante ed elaborare contromisure contro una minaccia indiscernibile è alquanto difficile.

Quelli che vorrebbero essere contrattacchi protettivi della Guerra Ibrida devono procedere dall’assunzione che ogni azione del proprio avversario è parte coordinata di una campagna di sovversione. La malizia, che è alla base di ogni interazione con lo straniero, presuppone che il pericolo si possa nascondere nella cultura popolare e nei post dei social media. Un difensore così protettivo contro la Guerra ibrida può diventare un paranoico Grande Fratello. I principali obbiettivi della Guerra politica sono il cuore e le menti del popolo nel Paese avversario, avendo prima assicurato il controllo del cuore e delle menti del proprio, mentre le strategie di comunicazione, informazione e disinformazione, sono il dominio dove si sviluppa questa battaglia. Ovviamente le società aperte, come una popolazione che è stata vaccinata contro un virus, con persone mediamente informate e acculturate che possono liberamente discutere di tutte le idee, rappresentano l’ambiente più resiliente per sconfiggere questa tipologia di attacchi. Però accettare una pluralità di idee minerebbe però il principio di base del Pcc: il monopolio ideologico. Conseguentemente gli sviluppatori dei metodi di contro risposta della Guerra dell’opinione pubblica si sono dovuti concentrare su una strategia sub ottimale di intensificazione della sorveglianza e inasprimento del controllo sul popolo cinese. Negli ultimi due decenni Pechino ha esteso e rafforzato il suo Firewall, ha intensificato la censura dei media e guidato l’opinione pubblica con sempre maggiore sofisticazione e, presumibilmente, efficacia. Ma questi sforzi aumentano anche la sorveglianza e il controllo fisico. 

Non è riprovevole la Guerra ibrida. È riprovevole il mio nemico che la pratica16

Per l’Esercito Popolare di Liberazione, la Guerra Ibrida è un concetto straniero. Nella cultura cinese non è stato mai elaborato nessun concetto su questo tema, anche se il più famoso aforisma di Sun Tzu «vincere senza lottare»17 è stato spesso citato per racchiudere gli scopi della Guerra Ibrida. Anche se l’Epl ritiene la Guerra ibrida una dottrina importata, soprattutto nella sua variante russa, come presunta dottrina difensiva, questo non significa che Pechino non sia attrezzata a condurla.

Nella pubblicistica ufficiale permane l’identificazione negativa della Guerra Ibrida, con le supposte attività sovversive dell’originario concetto Usa, mentre l’Epl sembra ammirare la versione russa auto-definita difensiva. In ultima analisi non sono i mezzi o anche gli scopi della Guerra Ibrida ad essere riprovevoli: lo è uno dei praticanti. In linea con l’attuale dottrina russa, Pechino si auto-colloca come soggetto che ne giustifica la sua pratica come auto difesa. Il suddetto aforisma di Sun Tzu, che definisce la via della Guerra cinese, assomiglia al concetto riportato nell’articolo di Gerasimov del 2013 sotto altri aspetti: sebbene non articoli una dottrina comunista cinese della Guerra Ibrida, suggerisce che la Cina debba diventare competente in questo tipo di guerra, perché la considera l’incarnazione del conflitto sistemico tra le grandi potenze sotto la soglia nucleare e quindi trend ineluttabile. Per il pensiero militare strategico cinese, la Guerra brida non è soltanto un modo in cui gli Stati, in particolare le grandi potenze, si impegnano nei conflitti, ma è anche un modo accettabile per farlo ed è il miglior modo per contrastare le minacce ibride, come dimostra il positivo esempio della Russia. E solo perché attualmente l’America non sta combattendo una Guerra Ibrida diretta contro la Cina, non significa che Pechino, come Mosca, non debba credere che quella che ha di fronte non sia una grave minaccia ibrida posta dagli Stati Uniti. Se Pechino assumesse la via russa, potrebbe applicare la Guerra Ibrida contro gli Usa e gli alleati dell’America, senza riguardo se sia stata provocata o meno.  Per la Cina Taiwan potrebbe diventare l’Ucraina d’oriente, le Filippine come le Repubbliche Baltiche e il Vietnam come la Georgia. Le attuali difficoltà di Mosca nell’acquisire i suoi obbiettivi in Ucraina posso appannare i giudizi positivi sulla Guerra Ibrida, ma renderla anche sempre più preoccupante agli occhi di Pechino. La Cina potrebbe imparare a scindere in fasi diverse l’esperienza russa, fare proprio il successo iniziale e rivedere criticamente l’attuale fase. Questo, però, presuppone che l’Occidente, che fu nel 2014 riluttante a rafforzare la difesa dell’Ucraina dalla predazione russa, perché non aveva valutato la dimensione strategica dell’azione, non abbia imparato la lezione. Quell’azione non fu solo un’aggressione dovuta ad un privilegio imperiale e una disputa territoriale, ma la messa in discussione dell’ordine globale. Se l’Epl ritenesse praticabile replicare il trascorso successo di Mosca a Taiwan, per sferrare un colpo all’ordine globale, è ragionevole prevedere che si alzerebbe la posta e si giocherebbe un altro round, governato dalla stima della determinazione Americana e delle capacità dell’esercito cinese. Il risultato potrebbe essere allo stesso modo disastroso. 

Un’altra lezione della guerra Russo Ucraina è che l’ordine internazionale del dopoguerra non può essere dato per immutabile, ma neanche scritto sul campo di battaglia. La sua revisione e difesa non sarà a buon mercato, richiederà un nuovo tipo di sforzo per affermare una riarticolazione condivisa tra i diritti e le autonomie, con la piena responsabilizzazione dell’Occidente euro-atlantico e i suoi alleati.

Il concetto di “nidificazione” nella strategia cinese

Le azioni coercitive che il Pcc sta attuando per il controllo di Taiwan cadono all’interno delle attività tipiche della Guerra Ibrida espresse dai teorici militari cinesi. Il Pcc percepisce e cerca di rappresentare nella sua narrazione la Guerra Ibrida contro Taiwan come difensiva, così come è stata per la simile esperienza russa rispetto alla presunta espansione della Nato. La motivazione scaturisce dal fatto che il Pcc vede la sovranità della Repubblica Democratica Cinese (Taiwan) come illegittima, considerando Taiwan una provincia della Rpc. Quindi il Pcc si vede costretto ad impegnarsi in una Guerra Ibrida per forzare Taiwan ad interrompere le sue relazioni con gli Stati Uniti. Una versione simile a quella costruita dalla narrazione del Cremlino, impegnato in una presunta guerra difensiva contro gli Stati Uniti in Ucraina dal 2022. Per il sistema dei media controllati dal Pcc, Taiwan è come una pedina sulla scacchiera che gli Stati Uniti manovrano e, nel verificarsi di una crisi, abbandonerebbero. Da questa prospettiva per il Pcc, è necessario rimuovere le capacità del giocatore di scacchi, gli Stati Uniti, di comunicare e muovere la pedina, Taiwan, per realizzare l’obiettivo del partito di «unificarsi» con la provincia ribelle. Sempre in questo quadro, le attività sotto-sistemiche di «nidificazione» della Guerra Ibrida contro Taiwan sono all’interno della guerra politica egemonica contro gli Stati Uniti. 

Il perseguimento di questa forma di guerra contro Taiwan implica una Guerra Ibrida con gli Stati Uniti, perché il Pcc percepisce ogni relazione Usa con Taiwan destabilizzante per la Rpc. Per il Pcc l’annessione di Taiwan da parte Rpc è il solo modo per costruire un immediato ambiente di sicurezza regionale. Contestualmente la Cina prende di mira gli alleati regionali Usa, come il Giappone e le Filippine, con le attività della Guerra Ibrida per minare l’immagine dell’architettura della sicurezza a guida Usa come fornitore di stabilità regionale. In agosto la propaganda del Pcc aveva accusato falsamente il Giappone di aver scaricato pericolosi quantitativi di acque radioattive di Fukushima, anche questo è un esempio della nidificazione degli sforzi di guerra ibrida della Cina. Ma questa narrazione è anche parte della guerra politica contro gli Stati Uniti, per la stretta collaborazione politica, economica e militare tra Usa e Giappone nell’area. Il Pcc denuncia il Giappone come irresponsabile, ma quest’azione serve anche a contrastare il ruolo di stabilizzazione giocato dagli Usa. Costruire quest’immagine di irresponsabilità abilita il Pcc ad affermare che l’architettura della sicurezza a guida Usa produce caos anziché stabilizzare la regione. Infatti, il Ministro degli Affari Esteri della Rpc e i media statali hanno accusato il Giappone di mentire sulla sicurezza dello scarico. L’accusa al Giappone implicava una chiamata in causa Dell’Agenzia Internazionale (IAEA) che aveva lavorato in concerto con il Giappone per il rilascio in sicurezza delle acque. L’implicita accusa di correità screditava l’Agenzia Internazionale e metteva in discussione anche le decisioni pregresse che avrebbero nascosto la vera pericolosità delle acque di rifiuto anche in molte altre occasioni e quindi la stessa autorevolezza della struttura. Il messaggio era volutamente in conflitto con le affermazioni della AIEA, che aveva ritenuto sicuro lo scarico delle di Fukushima18. Altro esempio di correlate nidificazioni sotto-sistemiche, è la coercizione militare del Pcc sulle Filippine per il controllo dell’isolotto Second Thomas Shoal, che consentirebbe alla Cina di violare la sovranità territoriale e minacciare un alleato Usa, minando l’architettura della sicurezza a guida americana. L’aggressione mira a legittimare le richieste territoriali della Rpc per l’isola Second Thomas Shoal, che le Filippine hanno occupato dal 1999, in risposta alla costruzione di isole artificiali da parte della Rpc al largo del Mar Cinese meridionale a ridosso delle acque territoriali Filippine.19

In modo analogo, mentre la Russia di Putin è impegnata nella guerra contro l’Ucraina, come cristallizzazione dello scontro per l’egemonia sull’Europa e minaccia della dorsale Nato dall’Oceano artico al Mar Nero, l’attore regionale nel Medio Oriente, l’Iran, dal 7 ottobre, sta giocando la sua partita con le progressive nidificazioni dei conflitti nello scacchiere. L’Asse della resistenza vede i soggetti che ne fanno parte (Hamas, Hezbollah, Jihad, Siriani, Houthi) impegnati in scenari particolari e interdipendenti, ognuno con un proprio focus principale, ma tutti concorrenti a contrastare la presenza egemonica avversaria per affermare la propria. In questo contesto globale, la carneficina scatenata da Hamas il 7 ottobre segna un punto di svolta strategico nelle forme della guerra e della lotta egemonica. L’asse della resistenza porta un nuovo livello di minaccia per Israele e la stabilità dell’intera regione, con l’Iran come leader regionale e vertice locale del triangolo delle autocrazie.

  1. Su Liberation Army News è stata pubblicata dalla metà di agosto all’inizio di settembre del 2021 una serie di cinque articoli.La scelta editoriale è significativa per tre ordini di motivi.Prima, gli articoli sono stati pubblicati nella sezione Forum militare del Liberation Army News. Il giornaleè il portavoce della Commissione Militare Centrale del Partito Comunista Cinese, che è circa l’equivalente, ma più potente, del Dipartimento della Difesa Usa. Anche se il Forum militare è apparentemente un forum, dato il principale ruolo del Liberation Army News nell’educazione della base del EPL, è meglio caratterizzato come una sezione nella quale importanti teorie sulla guerra sono regolarmente esposte dall’Esercito. Seconda, gli articoli sono stati pubblicati nella speciale colonna del forum «ricerche affari militari, ricerche di guerra, ricerche per la conduzione di guerra» indica l’importanza degli articoli. Terza, gli articoli erano esplicitamente collegati in una serie progressiva che iniziavano con la storia della Guerra Ibrida e finivano con l’applicazione del concetto nel conflitto Russo Americano sull’Ucraina. Quindi, la serie significava essere indubbiamente una esaustiva introduzione alla Guerra Ibrida che l’intero EPL dovrebbe studiare. Conseguentemente, comprendere la lezione che l’Esercito intende impartire nella serie aiuterà la comprensione su come esso concepisce la Guerra Ibrida.
  2.  Secondo il Dipartimento della Salute americano negli ultimi tre anni il potente oppiaceo sintetico ha causato la morte di oltre 200 mila persone negli ultimi tre anni. La Cina nel 2019 era il maggiore esportatore di Fentanyl negli Stati Uniti, nonostante i tentativi di accordi tra Cina e Usa per bloccare il flusso e l’attuale embargo in corso, il flusso cinese si è spostato verso il Messico da dove entra negli Usa. Questo ha comportato anche che ormai i cartelli della droga centro e sud americani usano sempre più componentistica cinese per sintetizzare la droga.
  3. General David Petraeus, Andrew Roberts: Confict. The Evolution of Warfare from 1945 to Ukraine, William Collins, London, 2023.
  4. La «Dottrina Gerasimov» della Guerra Ibrida sarebbe stata enunciata in un articolo del 2013. Ma la Dottrina Gerasimov non è né Russa né una dottrina: il termine fu improvvisato dal ricercatore Britannico Mark Galeotti che nel 2014 descrisse la esposizione di Gerasimov della Guerra politica all’Occidente, che Gerasimov chiamo «Guerra Ibrida» «Guerra Politica», o quella che l’Unione Sovietica chiamava l’uso di « misure attive» in riferimento all’impiego di un Paese principalmente di mezzi non militari per influenzare e sovvertire un avversario senza attraversare la soglia della guerra.
  5.  MAD, nella strategia militare, la distruzione mutua assicurata (traduzione letterale dall’inglese Mutual assured destruction o MAD) è una teoria che in concreto si sviluppa intorno all’ipotesi di una situazione di attacco o comunque aggressione militare con uso di armi nucleari; in questo caso, è la tesi proposta, ogni utilizzo di simili ordigni da parte di uno dei due opposti schieramenti finirebbe nella distruzione sia dell’attaccante che dell’attaccato.
  6.  http://www.81.cn/jwd/2019-03/29 content 9463101.htm.
  7.  Qiao Liang. Wang Xiangsui: Guerra senza limiti, ed Libreria Editrice Goriziana, 2001.
  8.  http://www.81.cn/jfjbmap/content/2020 [ Hybrid warfare: a new means of strategic rivalry] [¬iberation <army <news] January 2.2020.
  9. http://www.81.cn/jfjbmap/content/2021-08/content_295762.htm [ Way was hybrid warfare born] [Liberation Army News] August 5, 2021.
  10.  Chinese National Defense News è la pubblicazione sorella del Liberation Army News, ma rivolta i membri della milizia – una sorta di guardia nazionale cinese – ai funzionari del governo, ed in ultimo il pubblico cinese, per i quali intende essere una fonte “di educazione alla difesa nazionale”.
  11.  http://www.81.cn/gfbmap/content/2021-02/11/content_309094.htm [Zhou An] [Hybrid warfare becomes tools in great-power contest] [Chinese National Defence News] February 11,2022.
  12. la fonte per quest’affermazione che l’esercito Usa aveva una strategia. del “ Cavallo di Troia” era nient’altro che Gerasimov, che “rivelò” un supposto colpo di stato dell’America in un discorso del 2019.
  13. Gli autori, Sui Changquan dell’Università della Difesa Nazionale del PLA e Xu Shiwei, accusavano gli Usa Usa e l’Europa di “Intrigare incessantemente, con l’intenzione di rovesciare il governo della Russia e Bielorussia” facendo ogni cosa “dall’addestrare isostenitori per lanciare le rivoluzioni colorate ,supportando organizzazioni terroristiche e lanciando campagne di eliminazioni fisiche, anche usando una diplomatica “ cortina di ferro per isolare” i due paesi.
  14.  Li, Wan, e Xia scrissero che la Russia rispose a queste “gravi minacce” alla sua sicurezza nazionale applicando essa stessa la Guerra Ibrida nel conflitto sull’Ucraina nella quale ha acquisito “eccezionali” risultati. In Crimea, la Russia “eccitò l’etnico desiderio dei russi per la separazione e i loro sentimenti pro-russi [… e attraverso la Guerra dell’informazione vinsero e indussero intere unità dell’esercito ucraino ad arrendersi. Infine, la Russia “ legalmente ha recuperato” la Crimea attraverso il referendum sull’indipendenza che la Russia stessa ha tenuto. Nell’Ucraina dell’est, la Russia “ usò il sentimento degli abitanti che erano scontenti verso il governo, e “attraverso il supporto dell’intelligence e l’addestramento all’uso delle armi, la Russia richiese ai separatisti dell’ucraina dell’est di “ andare in strada e tenere dimostrazione per [impegnare in] lotta armata”.
  15.  http://www.81.cn/jfjbmap/content/2021-12/20/content305585htm. [Xu Shiwei] [Sui Changquan] [Russia and west’s ‘hybrid war’ increasingly intense] [Chinese National Defence News] December 20,2021.
  16. http://www.81.cn/fjbmap/content/2021\-08/26/content_297639htm [Xu Yan] [Fu Wanjuan] [Streangthen research into the Problem of counteracting warfare] [ Liberation Army News] August, 26,2021.
  17.  Sun Zhu: L’arte della guerra, Guida editori, Napoli 1988.
  18. https://www.iaea.org/newscenter/pressreleases/iaea-finds-japans-plans-to.
  19. https://www.state.gov/u-s-support-for-our-philippine-allies-in-the-face-…
    https://apnews.com/article/south-china-sea-philippines-second-thomas-sho…
    https://www.nytimes.com/2023/11/11/world/asia/philippines-sierra-madre-s…

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